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pastore australiano sta male

Sindrome di Cushing nel cane: sintomi e cura

Tutto ciò che devi sapere su cause, sintomi, cura e trattamento della della Sindrome di Cushing (o ipercortisolismo) nel cane.

4 Minuti

La Sindrome di Cushing (chiamata anche ipercortisolismo) è una patologia endocrina piuttosto frequente nel cane che comporta uno stato ipercortisolemico cronico. Oggi scopriremo da cosa è causata questa malattia, i sintomi dalla quale riconoscere la sua comparsa e come trattarla per migliorare le condizioni di vita di un cane che ne è affetto.

Che cos’è e da cosa è causata la Sindrome di Cushing nel cane?

Come abbiamo anticipato, il morbo di Cushing è una malattia endocrina che comporta uno stato di ipercortisolismo cronico. Ma cosa significa? In parole povere, in questa condizione è aumentata la produzione di cortisolo a causa di un’alterazione del funzionamento delle ghiandole surrenali, le responsabili del rilascio di questo ormone. Ciò si ripercuote su vari aspetti del funzionamento dell’organismo come pressione sanguigna, bilancio elettrolitico, metabolismo e sistema immunitario. Le cause legate ad una sovrastimolazione delle ghiandole surrenali possono essere essenzialmente di due tipologie:

  • Alti livelli di ormone adrenocorticotropo (ACTH), questa condizione è responsabile dell’85% della comparsa della malattia ed è - nella maggior parte dei casi - causata da un tumore dell’ipofisi (si parla dunque di ipercortisolismo ipofisi-dipendente);
  • Cause indipendenti dalle concentrazioni ematiche di ACTH, che rappresentano il restante 15% dei casi, in maggioranza rappresentate dalla comparsa di un tumore maligno alle ghiandole surrenali.

Questa malattia colpisce principalmente i cani dopo i 6 anni, ma si osservano anche casi in cui i soggetti colpiti sono più giovani. Non si sono ancora rilevate cause genetiche nello sviluppo della malattia, ma è noto che si presenti con più incidenza nelle razze Bassotto, Barbone nano e Boxer.

Quali sono i sintomi della Sindrome di Cushing nel cane?

Il quadro clinico di un cane con morbo di Cushing è estremamente variabile: alcuni soggetti presentano molti sintomi evidenti, mentre in altri casi la malattia si insinua in modo più sottile e meno rilevabile. In generale, possiamo dire che i meccanismi fisiologici che vengono colpiti sono quelli che regolano l'infiammazione, il sistema immunitario, il metabolismo dei carboidrati, delle proteine, il livello di elettroliti nel sangue.

Fra i sintomi più comuni ci sono:

  • Polidipsia e poliuria (aumento della sete e della produzione di urina)
  • Polipnea o dispnea (aumento delle difficoltà respiratorie)
  • Aumento di volume dell’addome (appare il cosiddetto “addome a botte” dovuto all’aumento di grasso e ad una maggiore lassità muscolare)
  • Alopecia simmetrica bilaterale
  • Ingrossamento del fegato (epatomegalia)
  • Debolezza muscolare

Fra i sintomi meno comuni o rari troviamo invece:

  • Letargia
  • Iperpigmentazione cutanea
  • Comedoni
  • Cute sottile
  • Scarsa ricrescita del mantello
  • Atrofia testicolare (nei cani maschi) e anestro persistente (nei cani femmina)
  • Tromboembolismo
  • Lassità e rottura dei legamenti
  • Paralisi del nervo facciale
  • Pseudomiotonia

Diagnosi e terapia del Morbo di Cushing nel cane

L’osservazione dei sintomi clinici è il primo campanello di allarme per comprendere che c’è qualcosa che non va nel cane, ma non corrispondono ad una diagnosi di Sindrome di Cushing. Per quest’ultima, infatti, si deve riscontrare l’aumento della produzione di cortisolo o una diminuita sensibilità al feedback dei glucocorticoidi (ormone prodotto dal surrene). Gli esami specifici per verificare tutto questo sono:

  • Analisi del sangue (in cui possono essere individuati un aumento delle transaminasi epatiche, ipercolesterolemia, iperglicemia in concomitanza a diabete mellito, oppure possono essere effettuati test di stimolazione con ACTH o test di soppressione a basse (LDDST) o alte dosi (HDDST) di desametasone);
  • Analisi delle urine (in cui viene controllato il rapporto cortisolo:creatinina);
  • Ecografia addominale (per valutare la dimensione delle ghiandole surrenali e la presenza di alterazioni);
  • Tomografia Computerizzata (TC) e Risonanza Magnetica Nucleare (RMN), ossia tecniche di diagnostica per immagini avanzate che permettono di valutare la condizione dell’ipofisi e aiutano a fare un’individuazione più accurata del trattamento.

A seconda dei risultati delle analisi, il veterinario potrà definire la diagnosi e predisporre un'eventuale terapia per la guarigione della Sindrome di Cushing nel cane. Nei casi di ipercortisolismo ipofisi-dipendente il trattamento dovrebbe intervenire sulla lesione ipofisaria bloccando lo stimolo alla produzione eccessiva di ACTH e, conseguentemente, di cortisolo. Nei casi in cui la causa del morbo di Cushing sia dovuta ad un tumore delle ghiandole surrenali, a volte è invece possibile intervenire con un’operazione chirurgica per rimuoverlo. Ove l’unico trattamento possibile sia di natura farmacologica, è bene sapere che quest’ultimo andrà protratto per tutta la vita del cane e con un costante monitoraggio per valutarne la risposta. Le aspettative di vita di un cane con Sindrome di Cushing sono anch’esse variabili poiché molto dipende da come viene seguito il trattamento e dalla risposta immunitaria del cane, senza contare che le cause di morte possono essere riconducibili a malattie collaterali quali diabete, infezioni del tratto urinario, tromboembolismo, ipertensione. In caso di presenza di carcinoma, ovviamente dipende dalla sua estensione e dalla presenza o meno di metastasi.

L’alimentazione ideale per un cane con Sindrome di Cushing

In generale, è bene ricordare che la Sindrome di Cushing è strettamente correlata al diabete e ad altri disturbi metabolici. Per questo, quando questi ultimi sono presenti, oltre ad un trattamento farmacologico, spesso è necessario anche curare l’alimentazione ovviamente sempre con l’aiuto del veterinario. In caso di diabete, per esempio, gli alimenti che dovranno essere evitati sono i dolci, gli zuccheri semplici e in generale i cibi ad alto indice glicemico. Gli alimenti da prediligere sono invece le fonti di carboidrati complessi che contengono più fibre (e rallentano l’assorbimento del glucosio) e hanno un indice glicemico inferiore. Oltre a questo, fonti proteiche di alta qualità come pollo, agnello, maiale, pesce azzurro ricco di Omega 3 antinfiammatori. Inoltre, se il soggetto è obeso ti consigliamo di far seguire una dieta mirata alla perdita di peso. In questo passaggio delicato, fatti aiutare da un’esperta nutrizionista!

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