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bassotto triste sdraiato sulle gambe della padrona

Come supportare un cane affetto da crisi epilettiche con l’alimentazione

Scopri i benefici di una dieta specifica associata alla cura farmacologica per trattare l’epilessia nel cane.

5 Minuti

L’epilessia idiopatica canina è una malattia neurologica caratterizzata dalla comparsa di crisi epilettiche le cui cause non sono ben note. Purtroppo, sebbene sia una condizione ampiamente conosciuta, al giorno d’oggi l’unica terapia ritenuta efficace è quella a base di farmaci antiepilettici che hanno il solo scopo di ridurre la sintomatologia (ossia la comparsa e l’intensità delle crisi convulsive). Nonostante ciò, circa il 30% dei pazienti trattati farmacologicamente continua a manifestare crisi epilettiche, che inficiano gravemente sulla qualità della vita del cane. Proprio per questo, negli ultimi anni la ricerca si è concentrata su trattamenti alternativi che possano sostituire o supportare la terapia farmacologica, facendo emergere il ruolo cruciale della dieta nel controllo delle crisi convulsive. Oggi scopriremo qual è l'alimentazione ideale per i cani epilettici e i suoi benefici a lungo termine.

Epilessia canina e alimentazione: in che modo sono collegate?

Nella letteratura scientifica è stata ampiamente studiata e dimostrata la correlazione tra alimentazione ed epilessia umana già da diverso tempo. A partire da questi studi, anche la medicina veterinaria ha iniziato a dirigere il suo interesse su questo tema, scoprendo effettivamente che anche i cani epilettici possono trarre beneficio da una dieta specifica, sebbene in modo leggermente rispetto ai pazienti umani. In questi ultimi, infatti, è stato dimostrato che la dieta chetogenica (ossia un regime alimentare caratterizzato dal 60-70% del fabbisogno calorico proveniente dai grassi) risolvesse o diminuisse ampiamente le crisi epilettiche. Nei cani le percentuali ideali sembrano essere leggermente inferiori (non si è ancora giunti ad una cifra precisa) ma il principio alla base è il medesimo.

Come è possibile tutto ciò? Ebbene, bisogna considerare che nel cervello di un cane sano l’energia è ricavata quasi totalmente dal glucosio (ossia dagli zuccheri). In un cane epilettico, invece, il metabolismo del glucosio è alterato e lavora in modo meno efficiente. Di conseguenza, i neuroni necessitano di una fonte energetica alternativa proveniente dai grassi, chiamati corpi chetonici o chetoni. In particolare, nei cani è stato dimostrato che gli acidi grassi a catena media (MCT) sono la fonte più efficiente per mantenere il buon funzionamento dell’attività cerebrale, e hanno il vantaggio di poter essere direttamente integrati nella dieta.

Oltre ad una dieta integrata con MCT, quando si parla di epilessia ci sono anche altri aspetti dietetici che negli anni sono stati presi in considerazione, ma che ancora non hanno ottenuto abbastanza prove della loro correlazione con la patologia.

Alcune ricerche infatti sono state condotte su:

  • Distribuzione dei macronutrienti nella dieta (la proporzione di calorie da proteine, grassi e carboidrati);
  • Integrazione di Omega 3;
  • Quantità di cloruro nella dieta;
  • Ruolo delle allergie e intolleranze alimentari (specialmente sensibilità al glutine).

Quali sono gli obiettivi di una nutrizione specifica in caso di epilessia?

Come abbiamo detto, l’importanza di una dieta controllata per ottimizzare la terapia antiepilettica è confermata da diversi studi. Per ritenere un regime alimentare efficace questo deve perseguire i seguenti obiettivi:

  • Sostenere adeguatamente le funzioni cerebrali;
  • Arrestare o rallentare la progressione della malattia;
  • Ridurre gli effetti collaterali dei farmaci antiepilettici;
  • Permettere una riduzione del dosaggio dei farmaci;
  • Contrastare le comorbidità comportamentali (ansia, deficit cognitivi).

Se il tuo cane soffre di epilessia, dunque, dovresti prendere in reale considerazione un consulto con un veterinario nutrizionista che possa eseguire assieme a te un’anamnesi alimentare e impostare una dieta appropriata su misura per il tuo pet. Qualsiasi dieta intrapresa autonomamente, infatti, potrebbe addirittura aggravare la malattia influenzando l’assorbimento e lo smaltimento dei farmaci o dando origine a ulteriori attacchi epilettici. Se sei interessato ad approfondire l’argomento, puoi cominciare prenotando una videoconsulenza con la nostra veterinaria nutrizionista Costanza Delsante che saprà spiegarti in modo più approfondito il ruolo dell’alimentazione in caso di epilessia canina.

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La dieta consigliata per un cane epilettico

Stando agli studi scientifici, la dieta più promettente per il trattamento dell’epilessia idiopatica refrattaria è quella che include trigliceridi a catena media (MCT). Sembrerebbe infatti che quest’ultima non solo migliori il controllo delle crisi (in alcuni casi il cane non presentava più alcun attacco epliettico), ma anche le comorbidità comportamentali dell'epilessia canina.

A differenza che nell’uomo, dove la dieta chetogenica classica (caratterizzata da rapporti di 2:1 tra grassi e proteine, e 4:1 tra grassi e carboidrati) risulta la più efficace perché i bassissimi livelli di zuccheri inducono il corpo in chetosi (ossia la reazione fisiologica che avviene in situazioni di bassa disponibilità di glucosio), si è visto che nel cane non è altrettanto semplice raggiungere lo stato chetogenico.

Ed è proprio qui che entrano in gioco gli MCT, poiché è stato dimostrato che essi siano in grado di indurre la produzione di corpi chetonici senza la necessità di una restrizione di carboidrati elevata come nella dieta chetogenica classica. Ovviamente, questo rappresenta un vantaggio per l'alimentazione del cane per due motivi. In primis, perché permette di portare avanti un regime alimentare meno privativo e meno rigido. In secondo luogo, perché le proprietà tecnologiche dei carboidrati sono essenziali per la produzione dei croccantini, ad esempio. Ciò significa che il cane potrebbe anche continuare la sua dieta a base di cibo secco integrando semplicemente acidi grassi a catena media. Questi ultimi si possono trovare nell’olio di cocco (in misura molto minore nell’olio di palma e latticini come ad esempio il burro) oppure negli oli con MCT purificati, sono dunque facilmente integrabili nella dieta del cane.

Come abbiamo detto, questo tipo di dieta risulta efficace perché sposta parzialmente l'approvvigionamento energetico del cervello epilettico dal glucosio (la normale fonte di energia del cervello) ai corpi chetonici, sostenendo fino al 60% del suo fabbisogno energetico e di conseguenza alleviando la carenza energetica. Inoltre, gli studi ipotizzano che gli MCT possano essere considerati antiepilettici naturali in quanto migliorano l’effetto dei farmaci antiepilettici (abbassando notevolmente la soglia dei pazienti refrattari alla terapia farmacologica).

Le crocchette ideali per cani epilettici

Una dieta sana e correttamente bilanciata è la base per il benessere del tuo cane. Nella sua alimentazione il macronutriente più importante sono senza dubbio le proteine, perciò dovrai sempre assicurarti che ne assuma a sufficienza attraverso il cibo che gli proponi. Assicurati inoltre che le fonti proteiche che scegli per lui siano di qualità. Nel caso specifico dei cani epilettici, è stato dimostrato che ha maggiore successo una dieta a base di un alto tenore proteico, moderato apporto di grassi e ridotto contenuto di carboidrati che ovviamente preveda l’integrazione di acidi grassi a catena media.

Un altro elemento al quale si dà sempre più rilevanza è la percentuale di acidi grassi Omega 3 EPA e DHA presente nella dieta. Sebbene non ci siano ancora prove sufficienti per dimostrare il loro effetto anticonvulsivo, è indubbio però la loro funzione essenziale nello sviluppo neurologico dei cuccioli e il loro effetto antinfiammatorio e neuroprotettivo.

In conclusione, visto il ruolo cruciale dell’alimentazione per contrastare le crisi epilettiche nel cane, è importantissimo scegliere per il tuo cane un cibo di prima qualità.

Le crocchette per cani di amusi:

  • Sono perfettamente bilanciate fra tutti i macronutrienti;
  • Contengono un’alta percentuale di proteine dall’alto valore nutrizionale;
  • Sono arricchite con acidi grassi Omega 3 e Omega 6;
  • Sono prodotte seguendo altissimi standard qualitativi e che preservano le qualità nutrizionali degli ingredienti.

Ovviamente, grazie al loro gusto naturalmente squisito anche il tuo per le adorerà!

Bibliografia:

  • Law, T. H., Davies, E. S., Pan, Y., Zanghi, B., Want, E., & Volk, H. A. (2015). A randomised trial of a medium-chain TAG diet as treatment for dogs with idiopathic epilepsy. The British Journal of Nutrition, 114(9)
  • Molina, J., Jean-Philippe, C., Conboy, L., Añor, S., de la Fuente, C., Wrzosek, M. A., Spycher, A., Luchsinger, E., Wenger-Riggenbach, B., Montoliu, P., Gandini, G., Menchetti, M., Ribeiro, J. C., Varejão, A., Ferreira, A., Zanghi, B., & Volk, H. A. (2020). Efficacy of medium chain triglyceride oil dietary supplementation in reducing seizure frequency in dogs with idiopathic epilepsy without cluster seizures: A non-blinded, prospective clinical trial. The Veterinary Record, 187(9)
  • Fien Verdoodt, Antja Watanangura, Sofie F.M. Bhatti, Teresa Schmidt, Jan S. Suchodolski, Luc Van Ham, Sebastian Meller, Holger A. Volk, Myriam Hesta, “The Role of nutrition in canine idiopathic epilepsy management: fact or fiction?”, 2022.

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